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Come evitare cadute in terza età

Allena tuo nonno a non cadere!

La problematica delle cadute in terza età è molto seria, non soltanto per la caduta in sé ma soprattutto per le possibili conseguenze come fratture, ospedalizzazioni, perdita della sicurezza in sé e possibile perdita dell’autonomia del soggetto.

Cadute in terza età, come evitarle 

L’allenamento potrebbe essere la risposta a tutto.

E in parte è vero: l’attività motoria permette di ridurre notevolmente il rischio di cadute, tuttavia bisogna prima di tutto attuare delle strategie domiciliari come, ad esempio, togliere i tappeti o attrezzare l’ambiente domestico in maniera adeguata, tenendo in considerazione che la maggior parte degli incidenti domestici avvengono in cucina, seguita dalla camera da letto, scale interne e bagno.

Si raccoglie ciò che si semina: uno stile di vita sano e un’attività motoria costante e varia ci permette di arrivare pronti e con un bagaglio motorio adatto ad una nuova fase di vita.

Ma quando possiamo iniziare a fare attività motoria?

Sempre.

Ci sono pochissimi casi in cui è consigliabile non fare movimento, ma è anche fondamentale che questo venga adattato alla situazione specifica. La componente delicata dell’allenamento in terza età è che invecchiando possono venir meno l’equilibrio e i “riflessi”, cresce la possibilità di insorgenza di alcune patologie e dell’utilizzo di farmaci che implicano la messa in atto di accortezze specifiche.

Il lavoro individuale sull’anziano è molto importate e deve essere finalizzato in primis alla risoluzione o al miglioramento della problematica manifestata ma deve anche tenere come obiettivo l’autonomia della persona, quindi cercare di rallentare tutte quelle problematiche su cui l’attività motoria ha influenza.

Va sempre valutata l’autonomia del soggetto e le sue capacità residue per indirizzarlo verso un lavoro ottimale e sempre integrato con altre figure professionali. Ci sono percorsi che richiedono la presenza di personale sanitario, come un fisioterapista. Altre situazioni necessitano di una figura preparata sulle problematiche legate a quella fascia di età che imposti un’educazione motoria cucita sul singolo individuo. Infine, molte volte può andar bene anche la ginnastica dolce (o ginnastica della terza età, come la volete chiamare) rivolta ad un gruppo di frequentanti.

Non bisogna dimenticare che l’attività motoria è un ottimo mezzo per promuovere la socializzazione: per questo motivo, anche alla fine di un programma individuale, è sempre consigliabile favorire l’inserimento in attività a piccoli gruppi oppure, perché no, anche in classi più ampie.

Cosa fa un anziano quando si allena per evitare cadute in terza età?

Partiamo innanzitutto analizzando le cause che provocano le cadute in terza età: possono essere sia di tipo fisiologico-funzionale (come debolezza, deficit visivi e di andatura, perdita di equilibrio e postura) sia di tipo cognitivo. Il primo passo fondamentale è quindi fare una valutazione iniziale e capire se è possibile iniziare un percorso e quali aspetti vanno attenzionati di più. Solo dopo aver identificato le aree più carenti infatti si può strutturare un programma che ne permetta il rafforzamento.

È fondamentale che nel programma vengano inclusi esercizi per l’equilibrio e la forza, che hanno un ruolo cruciale nella prevenzione delle cadute. L’ attività fisica deve essere regolare e integrare anche esercizi aerobici, di rafforzamento muscolare e propriocettivi. In ogni caso, vanno sempre tenuti in considerazione il piano terapeutico e le possibili controindicazioni dei farmaci assunti, oltre che le indicazioni del medico

Esempi di attività motorie utili

  • Una camminata regolare, anche a passo moderato, è un’ottima forma di esercizio aerobico che può migliorare la salute cardiovascolare e la forza muscolare;
  • Stare in piedi su una gamba sola, camminare su una linea retta o fare esercizi di equilibrio con gli occhi chiusi sono ottimi per migliorare l’equilibrio e rafforzare i muscoli stabilizzatori. È importante attenzionare non solo l’equilibrio statico ma anche quello dinamico, ricreando possibili situazioni della quotidianità;
  • Sollevamenti, piegamenti, esercizi con pesi leggeri o bande elastiche possono aiutare a rafforzare i muscoli degli arti inferiori, riducendo il rischio di cadute causate da debolezza;
  • Esercizi che combinano attività aerobica, di forza e di equilibrio, come camminare e lanciare una palla, possono essere particolarmente efficaci per la prevenzione delle cadute;
  • Esercizi che coinvolgono movimenti coordinati, come camminare e lanciare un oggetto, possono migliorare la coordinazione e la stabilità.

Cruciale è la regolarità con cui viene praticata attività fisica: il movimento svolto regolarmente può aiutare a ridurre la paura di cadere (evitando un circolo vizioso di inattività e perdita di equilibrio) e a gestire le principali patologie croniche non trasmissibili, contribuendo a migliorare la qualità della vita.

Raccomandazioni:

  • Consultare sempre il medico prima di iniziare qualsiasi programma di attività fisica, soprattutto se si hanno problemi di salute preesistenti
  • Iniziare gradualmente, aumentando eventualmente l’intensità e la durata dell’attività fisica nel tempo
  • Scegliere un’attività che piace così da riuscire a svolgerla regolarmente e con piacere
  • Considerare la possibilità di partecipare a programmi di attività fisica adattata, progettati per le persone a rischio cadute
  • Indossare scarpe adeguate e assicurarsi che l’ambiente in cui ci si allena sia sicuro
  • Fare attenzione all’illuminazione e alla presenza di ostacoli nell’ambiente

Seguendo queste raccomandazioni e mantenendo uno stile di vita attivo, si può ridurre significativamente il rischio di cadute in terza età e godere di una migliore qualità della vita.

 

Giampaolo Mariotti
Laureato in Scienze Motorie

Specializzato in rieducazione funzionale