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Lesioni muscolari, come evitarle e come trattarle

Ho pensato oggi di parlare di lesioni muscolari per due motivi.

Primo perché in questo particolare momento storico, costretti a rinunciare a molte abitudini e alla routine della propria vita, in tanti hanno dedicato una parte ancora maggiore delle proprie giornate all’attività sportiva, a volte anche esagerando e non gestendo bene gli allenamenti.

Secondo perché vorrei far comprendere che il percorso di recupero che segue le lesioni muscolari non è d’interesse solo per gli sportivi, ma anche per la normale ripresa del movimento nella vita quotidiana.

Traumi diretti e traumi indiretti

Prima di entrare nello specifico e definire che cosa sono le lesioni muscolari e come si possono classificare, facciamo un piccolo passo indietro e cioè: perché si verificano le lesioni muscolari?Le cause di questa tipologia di infortunio, molto frequente a livello sportivo ma presente anche nella vita quotidiana, possono far capo a due grandi problematiche:

  1. trauma diretto, legato maggiormente a sport di contatto come calcio, futsal, pallacanestro e simili. In questo caso il muscolo viene colpito da una forza esterna che lo schiaccia e che può causare da una semplice contusione fino alla rottura della fibra muscolare;
  2. trauma indiretto, legato a sport individuali o comunque in cui il contatto fisico è meno presente. Le lesioni muscolari legate a questo tipo di trauma sono legate aduna disfunzione neuro-muscolare: un improvviso allungamento passivo del muscolo o al contrario una contrazione troppo rapida del muscolo stesso nel momento di suo completo rilasciamento.

Se differenti sono le caratteristiche di queste due tipologie di trauma, uguali sono invece i fattori che possono contribuire a causare la lesione muscolare come una preparazione atletica e fisica non studiata, muscolatura non pronta allo sforzo, affaticamento muscolare non gestito con corretti tempi di recupero, squilibrio tra muscoli agonisti ed antagonisti, ma anche situazioni climatiche e legate al fondo sul quale si pratica lo sport.

Quando si verificano delle lesioni muscolari, sempre si sarà in presenza di un ematoma che può essere intramuscolare – se collocato all’interno di una fascia muscolare intatta e correlato a dolore e incapacità di compiere il movimento – oppure intermuscolare – nel caso in cui la fascia muscolare coinvolta è lacerata e non si verifica nessun aumento di pressione all’interno del muscolo.

Lesioni muscolari, classificazioni

Sicuramente se pensi alle lesioni muscolari, la classificazione che ti viene in mente è quella “classica”:

  • contrattura, ovvero un’alterazione diffusa del tono muscolare che provoca dolore una volta conclusa l’attività sportiva (a freddo, come diremmo in maniera più colloquiale) e difficilmente localizzabile;
  • stiramento, ossia un’alterazione funzionale acuta delle miofibrille (le fibre muscolari che formano il muscolo) che si manifesta durante l’attività fisica ed è facilmente localizzabile;
  • strappo, cioè lacerazione di un buon numero di fibre muscolari, accompagnato da dolore acuto e molto forte, nel corso dell’attività fisica. Tra le lesioni muscolari, lo strappo è l’unico al quale vengono assegnati differenti livelli di gravità crescente dal primo al terzo grado e relative alla quantità di miofibrille lacerate.

In realtà sempre di più ci si orienta ad una differente classificazione che parte proprio dall’analisi della gravità a livello muscolare causata dal trauma.
Seguendo questa strada parliamo di:

  • lesione di 1° grado, stiramento dell’unità muscolo tendinea con rottura di poche fibre muscolari
  • lesione di 2° grado con rottura di un numero importante di fibre muscolari
  • lesione di 3° grado con rottura totale o quasi della struttura muscolo-tendinea

Un fattore molto importante, che fa parte di tutte e 3 le tipologie di lesione, è quello di trattare a tempo debito la cicatrice che si è formata post lesione.

Trattarla, risulta fondamentale per elasticizzare il tessuto muscolare e allo stesso tempo diminuire la probabilità di recidive.