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Personalized Blood Flow Restriction, il futuro nella riabilitazione

Alla fine di questo articolo saprai cos’è il Blood Flow Restriction e soprattutto avrai elementi provanti a dimostrazione del perché questo protocollo fortemente innovativo venga considerato il futuro della riabilitazione ed anche dell’allenamento della resistenza.

Che cos’è il Blood Flow Restriction

La tecnica nota come Personalized Blood Flow Restriction (PBFR) è stata introdotta negli Stati Uniti da Johnny Owens nel 2014, come metodologia applicata per il trattamento e la riabilitazione dei veterani di guerra all’interno del Brooke Army Medical Center di San Antonio.

Gli ottimi risultati ottenuti non sono passati certo inosservati, tanto da destare l’interesse delle leghe professionistiche di NBA, NFL, MLB e di tutto il mondo sportivo tra cui club come Liverpool, Manchester City, Barcellona, e di Università e Centri Medici internazionali.

Il modo migliore per comprendere che cos’è il Blood Flow Restriction è in effetti proprio partire dall’ambito sportivo e dall’allenamento della resistenza.

Per aumentare la performance ed ottenere un miglioramento di forza ed ipertrofia, si lavora solitamente con carichi massimali superiori al 65%, per un periodo di 12-16 settimane.

Questa metodologia di allenamento è però difficilmente applicabile in alcune specifiche situazioni:

  • atleti che stiano recuperando da un infortunio
  • individui/atleti in post operatorio
  • sportivi durante il periodo delle competizioni
  • anziani che abbiano bisogno di recuperare/rinforzare il tono muscolare

Il Personalized Blood Flow Restriction ha il merito di fornire soluzioni alternative legate proprio a queste particolari casistiche.

Utilizzando un sistema brevettato di fasce occlusive, note con il nome di tourniquet, questa tecnica riduce l’apporto vascolare e blocca  il ritorno venoso nell’arto permettendo di ottenere gli stessi risultati in termini di forza ed ipertrofia, ma con carichi sensibilmente più bassi rispetto ad un allenamento ad alta intensità.

Risultati confermati con Letteratura Scientifica a sostegno

Quali sono dunque i benefici, dimostrati scientificamente, di un percorso di allenamento, riabilitazione o recupero da lesioni, traumi ed infortuni effettuato tramite la tecnica del Blood Flow Restriction?

  • Aumento del 30% della resistenza con il 30% del carico massimale
  • Aumento dell’ipertrofia con il 30% del carico massimale
  • Miglioramento della resistenza muscolare in 1/3 del tempo tradizionale
  • Miglioramento della sintesi proteica muscolare negli anziani
  • Miglioramento di forza ed ipertrofia post intervento chirurgico
  • Maggiore attivazione muscolare
  • Aumento dell’ormone della crescita

Letteratura scientifica a sostegno

Chiarito il che cos’è il Blood Flow Restriction, dobbiamo dunque comprendere perché si riescano ad ottenere questi risultati.

In pratica, grazie all’impiego delle tourniquet, si crea un ambiente ipossico all’interno dello specifico gruppo muscolare sul quale si lavora, il che permette ad un esercizio a carichi ridotti di creare un effetto significativo in termini di forza ed ipertrofia.

La letteratura scientifica è tutt’ora all’opera per dare sostegno a questi risultati, andando ad analizzare i dati e soprattutto ad ipotizzare (e confermare) i meccanismi fisiologici che si attivano grazie al PBFR.

Possiamo citare una ricerca sull’allenamento con restrizione del flusso sanguigno e atleta ad alte prestazioni nella quale si dimostra come l’esercizio BFR alteri i fattori di stress fisiologici acuti, come la disponibilità locale di ossigeno nei muscoli e lo stress da taglio vascolare, che possono portare ad adattamenti cardiovascolari e ad un aumento del muscolo scheletrico che non sono facilmente ottenibili con l’allenamento convenzionale.

O ancora uno studio che dimostra come l’allenamento BFR a basso carico induca adattamenti morfologici e meccanici del tendine di Achille simili se non migliori rispetto all’allenamento di resistenza ad alto carico.
Sono stati comparati i risultati ottenuti dopo 14 settimane di allenamento della forza con carichi differenti: 20/35% del massimale, 70/85% del massimale, gruppo di controllo.
Prima e dopo l’intervento sono state valutate le proprietà meccaniche e del materiale, l’area della sezione trasversale muscolare (CSA) e la forza isometrica.
I risultati finali dicono che il cambiamento adattativo nelle proprietà del tendine d’Achille in seguito all’allenamento di resistenza a basso carico con parziale occlusione vascolare, è del tutto paragonabile a quello ottenuto con allenamento di resistenza ad alto carico e dimostrano anche che l’allenamento con restrizione del flusso sanguigno a basso carico (LL-BFR) induce adattamenti benefici a livello muscolare.

Come e quando possiamo applicare il Blood Flow Restriction?

Abbiamo chiarito che cos’è il Blood Flow Restriction e anche portato degli studi a sostegno delle proprietà attribuite a questa metodologia ma, quando possiamo utilizzarla?

L’ambito di applicazione è piuttosto vario:

  • riabilitazione post intervento al ginocchio del legamento crociato anteriore o meniscale
  • pazienti con malattie infiammatorie da deperimento muscolare
  • riabilitazione post traumi muscoloscheletrici gravi
  • Pazienti con fattori di rischio per artrosi sintomatica del ginocchio
  • riabilitazione post applicazione di protesi articolari
  • riparazione di lesioni al Tendine d’Achille
  • riabilitazione a seguito di fratture
  • ri-atletizzazione a seguito di strappi/traumi muscolari
  • riabilitazione post lesioni nervose
  • riabilitazione post intervento al ginocchio per riparazioni di cartilagine o tendinopatie
  • Riabilitazione post intervento chirurgico o trauma alla spalla

Lo staff di Training and Rehab è tra i pochi in Italia a poter applicare questo protocollo altamente innovativo, in tutta la casistica sopra elencata.
Come sempre, sarà necessaria una valutazione personalizzata prima di avviare eventualmente il processo di allenamento/riabilitazione.