Muscoli agonisti ed antagonisti: l’importanza dell’equilibrio
Il nostro corpo è una macchina perfetta, ma noi dobbiamo occuparci di mantenerlo tale. E curare ogni minimo dettaglio: è quel 10% che in pochissimi valutano a fare davvero la differenza.
Tra questi la necessità di mantenere in equilibrio muscoli agonisti ed antagonisti.
Hai idea di cosa sto parlando?
Se la risposta è positiva, vai avanti nella lettura per vedere se sai già tutto o hai ancora qualcosa da imparare.
Se la risposta è negativa, vai avanti nella lettura perché capirai in modo esponenziale come migliorare non solo le tue prestazioni, ma anche il tuo benessere e la capacità di prevenire gli infortuni.
Che cosa sono i muscoli agonisti ed antagonisti
Ogni movimento che compiamo è il risultato dell’azione sinergica di articolazioni, muscoli, ossa, tendini, legamenti e così via.
Isoliamo una parte della complessità del movimento e valutiamo solo che cosa accade a livello muscolare.
Quando stendiamo la gamba, il quadricipite si contrae ed il bicipite femorale si flette. Al contrario quando la gamba si piega, il quadricipite si flette ed il bicipite femorale si contrae.
I due muscoli svolgono dunque un’azione complementare e sono come due facce della stessa medaglia: muscoli agonisti ed antagonisti.
Il muscolo che si contrae è l’agonista mentre quello che si flette è l’antagonista e, a seconda del movimento svolto, nella coppia di lavoro un muscolo può recitare sia un ruolo che l’altro.
Muscoli sinergici
Attenzione però, non tutti i muscoli lavorano in coppia antitetica.
Molto spesso accade anche che più muscoli concorrano a compiere uno stesso movimento, lavorando dalla stessa parte.
Non parleremo dunque più di muscoli agonisti ed antagonisti, ma bensì di muscoli sinergici.
Ti faccio un esempio per aiutarti a capire meglio. Quando un atleta compie il gesto del salto, lo stimolo del cervello viene rivolto a più muscoli: gastrocnemio, quadricipite femorale, grande gluteo, ischiocrurali e così via.
Ecco, questi sono tutti muscoli sinergici.
Oltre i muscoli agonisti ed antagonisti: la co-attivazione
Voglio farti una precisazione molto importante prima di approfondire uno dei motivi per i quali l’equilibrio tra muscoli agonisti ed antagonisti è fondamentale.
Possiamo effettuare questa distinzione solo quando il movimento di cui ci stiamo occupando coinvolge una sola articolazione; quando invece l’azione coinvolge più di un’articolazione, allora dovremo parlare co-contrazione.
Anche in questo caso, ti faccio un esempio.
Quando il bicipite si flette ed il tricipite si contrae, ad essere coinvolto non è solo il gomito, ma anche la spalla.
Se compiamo delle trazioni, il bicipite estende il gomito, mentre il tricipite estende la spalla: questa è quella che si chiama co-attivazione.
È soprattutto nella propriocezione che la co-attivazione diviene fondamentale, stimolando equilibrio e stabilità.
Parliamo di protezione e prevenzione
Ritorniamo a porre l’attenzione sulla necessità di equilibrio tra muscoli agonisti ed antagonisti.
Qualche riga più sopra, ti ho accennato che c’è un aspetto fondamentale che non puoi tralasciare: solo se i due muscoli che lavorano in modo complementare nell’esecuzione del gesto atletico sono in equilibrio, allora l’articolazione sarà protetta nello svolgimento del gesto stesso.
Ancora una volta, chiarisco il concetto con un esempio.
Prendiamo in esame il ginocchio. Il calciatore, il giocatore di pallavolo o di beach, il cestista, il tennista e così via, compiono in successione continua cambi di direzione e sollecitano il ginocchio in modo anche importante.
Se il quadricipite è forte ma il bicipite femorale non lo è altrettanto, il ginocchio non è abbastanza stabile: è sostenuto dal primo, ma “abbandonato” dal secondo.
Lavorare per mantenere ogni possibile coppia di muscoli agonisti ed antagonisti in perfetto equilibrio è quindi un ottimo modo per prevenire gli infortuni.
In settimana ti farò vedere qualcosa per mostrarti nella pratica di che cosa sto parlando.

