Acido lattico alle gambe: miti da sfatare
Nello sport e in tutto ciò che circonda il lavoro fisico ed atletico ci sono molti falsi miti che ci portano a credere cose non del tutto vere. Per esempio quando si parla di acido lattico alle gambe.
Alcuni hanno già iniziato. Per altri manca ancora un mesetto. Ma luglio ed agosto in genere sono due mesi nei quali molte squadre ed atleti riprendono l’attività sportiva. In fase di preparazione, uno dei più nominati è il “famoso” acido lattico alle gambe, presunto colpevole di tutti i dolori che ci affliggono nelle due, tre o più settimane di intenso lavoro.
E se ti dicessi che non è affatto l’acido lattico alle gambe il responsabile del fatto che ti senti per qualche giorno ingessato, che fai fatica a fare le scale, che sembra che ti abbiano preso a pugni dalla cintola in giù?
Curiosi?! Vediamo meglio insieme!
Dolori muscolari post allenamento: la verità
Partiamo dall’analizzare la presenza di acido lattico alle gambe: quanto permane? Che effetto fa?
Devi sapere che l’acido lattico prodotto durante lo sforzo muscolare, per quanto intenso o protratto nel tempo, scompare in un tempo che può variare da pochi minuti a qualche ora dopo la fine dell’allenamento o della gara.
Ecco quindi sfatato il falso mito di cui ti parlavo: dopo questa precisazione, comprenderai come sia impossibile che il responsabile dei dolori muscolari che senti per i giorni a seguire sia l’acido lattico.
Perché allora ti sembra che ti sia passato sopra il proverbiale tir? Che cos’è che crea l’indolenzimento se non l’acido lattico alle gambe?
Lo sforzo conseguente ad un’attività fisica elevata o alla ripresa degli allenamenti dopo un periodo di inattività, crea delle microlesioni alle fibre muscolari che possono danneggiarsi ed innescare un processo infiammatorio che conduce alla loro riparazione.
Normalmente questa sensazione dolorosa si protrae per un tempo variabile tra le 24 e le 96 ore, quindi ben oltre il periodo che serve per garantire l’assorbimento dell’acido lattico alle gambe.
Se fai un attimo mente locale e pensi alle tante volte che ti sei trovato in questa situazione, vedrai che il timing che ti ho appena esposto coincide con la tua passata esperienza.
Microlesioni, come evitarle
Oramai lo sai: quest’anno in preparazione dovrai parlare di microlesioni e non più di acido lattico alle gambe!
Queste microlacerazioni della fibra muscolare avvengono quando sottoponiamo il nostro organismo ad uno stress massivo. E’ “necessario” in questa fase della stagione spingere un po’ di più, soprattutto se abbiamo un po’ abusato della fase di recupero fisiologico.
Ma c’è qualcosa che puoi fare per evitare questa fastidiosa sensazione.
Ecco qualche consiglio.
- Riscaldati molto bene sia a livello articolare che muscolare
- Lavora sulla propriocezione
- Cura la fase di defaticamento e concedi al tuo organismo il giusto recupero fisiologico.
- Valuta l’assunzione di aminoacidi a catena ramificata che aiutano a migliorare il recupero del muscolo
Faccio una piccola postilla finale, perché magari c’è anche qualche allenatore a leggere davanti allo schermo. Ci sono due cose che mi piacerebbe sottolineare.
Primo, abbandonate il concetto di una preparazione atletica e fisica fatta su tre o quattro settimane iniziali e poi abbandonata: sul condizionamento atletico bisogna lavorare nell’arco di tutto l’anno. Un altro falso mito da sfatare è proprio quello per cui si crede che un lavoro iniziale intenso serva a mettere nel serbatoio degli atleti benzina che basterà loro per tutta la stagione.
Secondo, lasciate che sia un preparatore ad occuparsi di stilare il programma di allenamenti. Sbagliare caricando troppo, con esercizi non corretti, senza fare attenzione all’atleta nella sua globalità, può compromettere una stagione intera.

