
Lombalgia: definizione, sintomi, prevenzione, cura
Perché viene la lombalgia? Una domanda antica quasi quanto la celebre “viene prima l’uovo o la gallina”: è infatti una sintomatologia dolorosa alla quale una grande percentuale delle persone, sportive o meno, viene esposta nel corso dalla vita.
Ci sembra dunque un ottimo argomento di riflessione e, nello specifico, vedremo:
- che cos’è la lombalgia
- perché viene la lombalgia
- quali sono i sintomi che la accompagnano
- come prevenirla o curarla
Che cos’è la lombalgia
Partiamo dall’etimologia della parola lombalgia, composta da “lombo” ad indicare la zona lombare ed “algia” cioè dolore: in poche e semplici parole, dolore alla zona lombare.
Si rende però necessario, per avere un quadro più completo, approfondire la questione dal punto di vista anatomico.
La colonna vertebrale presenta 4 curve, 2 cifosi e 2 lordosi, dette anche curve primarie e secondarie:
- le cifosi sono curve primarie già presenti alla nascita
- le lordosi, secondarie, compaiono con l’acquisizione della stazione eretta e della deambulazione
Queste curve collegano il cranio al bacino tramite le vertebre, le quali si articolano ciascuna con la propria vicina, e differiscono per taglia e forma ma possiedono una struttura generale che comprende:
- un corpo a forma di cilindro
- un foro intervertebrale che contiene il midollo spinale
- un arco vertebrale formato dall’unione di due lamine e provvisto di un processo spinoso che si proietta all’indietro
- i processi traversi laterali
- i processi articolari, 2 superiori e 2 inferiori, per le articolazioni tra le vertebre
Partendo dal cranio, la prima curva che troviamo è la lordosi cervicale, formata da 7 vertebre; al di sotto abbiamo la cifosi dorsale/toracica che presenta 12 vertebre.
Di seguito la lordosi lombare formata da 5 vertebre e, a chiudere, la cifosi del sacro che presenta alcune vertebre fuse fra loro.
Perché viene la lombalgia
Questa parentesi teorica ci è necessaria per arrivare al bandolo della matassa: perché viene la lombalgia?
Il dolore alla zona lombare è un sintomo – che non ci dice nulla sulla causa e neppure sul danno a carico delle strutture coinvolte – che ci avverte del fatto che c’è qualcosa che sta minando l’equilibrio della complessa struttura anatomica della colonna vertebrale: le vertebre lombari sono infatti le più grandi e sostengono il peso maggiore del corpo.
Tra i fattori di rischio da considerare quando ci chiediamo perché viene la lombalgia dobbiamo citare:
- fattori costituzionali, quali fragilità discale dovuta alla genetica, all’età ed al peso
- fattori occupazionali ad esempio posizione seduta o eretta protratta, lo spostamento prolungato di carichi, vibrazioni e simili
- stile di vita, che comprende il praticare di sport che comportano micro traumi ripetuti a carico del tronco, rotazione, flesso-estensioni ripetute
- fattori psicosomatici, come disagio personale o professionale, stress e stati d’ansia.
Tipologie
Esistono diverse tipologie di lombalgia e le più frequenti sono:
- Lombalgia spondilogenica: il dolore che origina dalla colonna e dalle strutture molli associate, può essere conseguente a una degenerazione del disco, delle componenti molli o delle faccette oppure spondilolisi o spondilolistesi (scivolamento o frattura vertebrale) o ancora infezioni, fratture o tumori
- Lombalgia viscerale: da patologie dei visceri
- Lombalgia vascolare: originata ad esempio da un aneurisma dell’aorta
- Lombalgia causata da problemi muscolari, dovuta a lesioni o affaticamento muscolare
Essendo differenti i fattori che possono causare la lombalgia ed altrettanto variabili le tipologie, occorre fare grande attenzione al processo di anamnesi ed alla successiva fase di cura e futura prevenzione: saranno questi i temi del prossimo articolo!
Chiara Petrellini
Massofisioterapista e Massaggiatrice Sportiva