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Sovrallenamento: come riconoscerlo ed evitarlo

Conosciuto anche con il termine overtraining, il sovrallenamento è un nemico pericoloso per lo sportivo di livello, soprattutto perché fenomeno spesso sottovalutato.

Ti è mai capitato di sentirti incapace di superare quel determinato livello di performance? Di avere la sensazione di essere più scarico e di non riuscire a recuperare nonostante un allenamento sempre maggiore? Probabile che tu sia incappato nel sovrallenamento o overtraining.

Perché a dispetto di quanto si possa pensare, allenarsi sempre di più, in termini di tempi e carichi, non è per forza un bene: potrebbe al contrario essere la strada che conduce ad un fallimento.

Che cos’è l’overtraining e quali sono i sintomi

Partiamo dalla definizione teorica per poi scendere nella pratica: il sovrallenamento si verifica quando l’attività fisica e lo sforzo richiesto all’organismo è troppo intenso, tanto che quest’ultimo non riesce ad eliminare la fatica accumulata con normali tempi di recupero.
Possiamo identificare un giusto periodo di tempo nelle 72 ore successive all’allenamento.

Il sovrallenamento non agisce solo creando uno scompenso a livello fisico, ma contribuisce anche ad aumentare i livelli di stress mentale, tanto che, nei casi più pensanti, si può arrivare ad un vero e proprio rifiuto da parte dell’atleta di allenarsi. Cosa che ovviamente ne danneggia le performance e la fiducia in sé stesso, entrambe fondamentali per uno sportivo.

Come puoi riconoscere se stai attraversando questo delicato momento?

  • Le tue performance continuano a scendere inesorabilmente
  • Ti senti costantemente affaticato
  • Sei più incline a contrarre infezioni e disturbi gastrointestinali
  • Non riesci a dormire bene
  • Perdi peso pur non avendo modificato l’alimentazione
  • Hai verificato un aumento dei battiti a riposo e della pressione
  • Ti capita di infortunarti con maggiore frequenza

Ed oltre a questi sintomi, ce ne sono altri ancor più oggettivi perché misurabili, come ad esempio delle variazioni nell’ematocrito o una diminuzione del testosterone a fronte di un aumento del cortisolo. Ci sono una serie di esami che possono essere prescritti e che aiutano a capire se si è in presenza di overtraining.

Come vedi le reazioni dell’organismo al sovrallenamento sono molte e complesse. Assolutamente non da sottovalutare e da derubricare alla voce “è un momento no”.
E non credere che questo discorso riguardi solo gli sportivi professionisti, perché possono esserne vittima anche gli atleti dilettanti che però mettono il 100% nella loro attività sportiva a livello atletico, fisico e mentale.

Come evitare il sovrallenamento

Ovviamente c’è una fase di prevenzione che possiamo attuare per evitare di ritrovarci in questa complessa situazione psicofisica e mettere in pericolo la stagione agonistica o, “semplicemente”, il nostro positivo rapporto con lo sport.

Fondamentale è programmare le varie fasi dell’allenamento durante la stagione, tenendo conto delle gare e dei tempi di recupero tra le une e le altre, e prevedere un aumento consono dei carichi di lavoro, progressivo e mai repentino ed eccessivo.

Un incremento programmato in modo corretto, porta infatti a delle modificazioni funzionali positive dell’organismo, definite tecnicamente supercompensazione.

Altro aspetto da mantenere ben chiaro è la necessità di una fase di recupero che non può essere costantemente ridotta all’osso: chi crede che recuperare meno significhi aumentare la risposta fisica e mentale dell’atleta sta facendo un enorme errore. Il recupero fisiologico è uno degli aspetti più importanti per evitare il sovrallenamento e per ottimizzare le performance.

Della fase di recupero ho già parlato in un precedente articolo: ci tengo particolarmente e credo che si compito di chi segue un’atleta, ma anche dell’atleta stesso tenerla in conto.

Ultimo ma non da meno, l’aspetto psicologico: un allenatore, preparatore, coach deve essere molto attento anche a questo aspetto e riconoscere per primo segni latenti di depressione, sfiducia, debolezza dell’atleta ed aiutarlo a combatterle.