
Lesione del menisco, come trattarla
La lesione del menisco è un infortunio molto frequente, nello sport ma anche nella vita di tutti i giorni. Scopriamone di più insieme.
Incorrere in una lesione del menisco è piuttosto facile. Questo però non significa che sia un infortunio trascurabile, anzi: è fondamentale riconoscerla subito per evitare di causare danni ancora maggiori e porre invece subito in atto le giuste pratiche di recupero.
Ci sono differenti tipologie di lesione del menisco, derivate da altrettanto diverse cause e collegate a protocolli di recupero che hanno caratteristiche peculiari.
Approfondiamo il tema.
Che cos’è il menisco
Come consuetudine in tutti gli articoli in cui ci occupiamo di traumi, andiamo in prima battuta a comprendere qual è il ruolo del comparto coinvolto.
Il menisco svolge funzioni fondamentali:
- mantiene stabile il ginocchio
- fa da punto di congiunzione tra il condilo femorale e la tibia
- è un cuscinetto ammortizzatore nei movimenti tra tibia e femore
In realtà avrei dovuto declinare tutte le caratteristiche di cui sopra perché non abbiamo un solo menisco ma due: strutture composte da fibre e cartilagine che contribuiscono al movimento delle ginocchia.
Cosa causa una lesione del menisco?
Come si lesiona un menisco? Le motivazioni sono collegate a due differenti situazioni, entrambe comuni.
La lesione del menisco potrebbe essere infatti causata da un trauma, di tipo distorsivo oppure da impatto. Oppure potrebbe essere il prodotto di una degenerazione causata da fenomeni di usura ed erosione dell’articolazione.
Potresti pensare che in questo caso la patologia riguardi solamente persone in là con l’età: in realtà già superati i 40 anni è una situazione che si potrebbe verificare.
Dicevamo proprio in apertura che si possono verificare differenti tipologie di lesione del menisco. Ciò dipende dal punto in cui la lesione si verifica. Il problema potrebbe infatti interessare sia il corno posteriore che quello anteriore oppure il corpo meniscale.
Molte volte infine, una lesione del menisco può presentarsi in congiunzione con una rottura dei legamenti: l’infortunio crociato più menisco è quasi all’ordine del giorno in moltissimi sport, a partire dal calcio o calcio a cinque, fino alla pallavolo, al beach volley, allo sci.
Ogni disciplina che implica una forte sollecitazione dell’articolazione del ginocchio aumenta sicuramente la percentuale di probabilità di lesione del menisco. Specie se la muscolatura che dovrebbe lavorare a protezione dell’articolazione non è in perfetta forma.
Come riconoscerla
Ci sono alcuni sintomi che ci suggeriscono che il movimento o il trauma che abbiamo appena subito possa averci causato una lesione del menisco.
Il gonfiore è la prima avvisaglia di qualcosa che non va, assieme al dolore. Se la rottura è totale, potrebbe capitare che pezzetti di menisco vadano ad incastrarsi nell’articolazione, tanto da impedirne il movimento: il ginocchio potrebbe bloccarsi.
Questo ovviamente se la lesione del menisco è causata da un trauma. Se invece deriva da una degenerazione dei tessuti, allora il dolore sarà dapprima lieve e poco percepibile, per aumentare poi col il tempo, soprattutto se pratichiamo uno sport che mette a dura prova il ginocchio.
Più volte ho ripetuto che la diagnosi in questi casi deve essere affidata ad un ortopedico, che può avvalersi anche di esami diagnostici come la risonanza magnetica o la tac.
Lesione del menisco, il trattamento
Quando abbiamo verificato che in effetti siamo in presenza di una lesione del menisco, cosa si fa?
Nel caso di una lesione causata da degenerazione possiamo muoverci applicando una terapia conservativa. Verranno prescritti alcuni farmaci – antinfiammatori ed antidolorifici se necessari. Si potrò lavorare anche con l’acido ialuronico o con il cortisone, procedendo a delle inflitrazioni.
I farmaci però non saranno sufficienti: bisognerà lavorare anche sulla mobilità articolare e sul potenziamento dei muscoli deputati a fare da scudo e sostegno al ginocchio.
La Tecar (radiofrequenza) potrebbe invece essere utile per mitigare il dolore, soprattutto in una fase acuta e a drenare l’infiammazione.
Se invece siamo di fronte ad una lesione traumatica spesso chiamata “lesione a manico di secchio”, sarà necessario eseguire un intervento in artroscopia. Una volta andata a buon fine questa prima fase, si dovrà lavorare ad una fase di riabilitazione durante la quale ci si focalizzerà sul recupero di:
- mobilità
- muscolatura
- postura
La propriocezione costituirà buona parte del percorso riabilitativo, soprattutto in fase iniziale.
In settimana dedicherò alcuni video proprio al delicato percorso che conduce dal post intervento.