Gomito del tennista o epicondilite omerale, problematica e soluzioni
A discapito del termine che si usa per indicarlo, il gomito del tennista non è un cruccio solo degli sportivi: anche molte professioni lo portano in dote negativa.
Ti ho messo entrambi i termini fin dal titolo: epicondilite omerale è la definizione scientifica di questo disturbo. Ma in pochi sanno che questa dicitura è un “sinonimo” di gomito del tennista che è invece un vocabolo al quale la maggior parte di noi è avvezza o di cui comunque ha sentito parlare.
La prima cosa che voglio dirti è che questa patologia non è assolutamente da sottovalutare. Siccome, per lo meno nella fase iniziale, oltre al dolore non crea particolari problemi, tendiamo a pensare che “passerà”. E così apriamo la strada a tutta una serie di complicazioni che possono arrivare ad avere effetti davvero pesanti.
Definizione e sintomatologia
Il gomito del tennista o epicondilite omerale è una sindrome dolorosa che interessa l’epicondilo laterale – appunto la zona tra gomito ed avanbraccio – che è causata dall’infiammazione dei tendini dei muscoli estensori del polso e della mano.
Facile è comprendere perché questa problematica sia stata affiancata al tennista: pensa al movimento che svolge continuamente questo sportivo e capisci che non è così improbabile che i suoi tendini si infiammino.
Immediatamente però, ti dico che quegli stessi movimenti li compiono i parrucchieri, i dentisti, le estetiste: insomma tutti quelli che lavorano molto con le mani e che dunque usano particolarmente i muscoli estensori del polso e della mano.
Potremmo quindi dire che il gomito del tennista è anche una “malattia professionale”, in un certo senso.
In genere posso dirti che quando svolgi meccanicamente, molte e molte volte al giorno, per anni, gli stessi movimenti e solleciti gli stessi tendini, allora si causa il rischio di epicondilite omerale.
Le cause scatenanti, tuttavia, possono essere diverse:
- un trauma isolato
- una ripetuta serie di traumi
- un sovraccarico funzionale
Ora ti faccio una domanda: secondo te, sono vittima del gomito del tennista più spesso gli sportivi professionisti o i dilettanti?
Prenditi qualche minuto per riflettere…
Normalmente chi risponde a bruciapelo dice “i professionisti”. E invece no, perché un altro fattore che incide, nel caso appunto degli sportivi, è la capacità tecnica: una minore abilità è un fattore negativo, che influisce sulla probabilità di essere vittima di questa patologia.
I sintomi che ci avvertono di una probabile epicondilite sono molto semplici: dolore sulla zona del gomito, che si irradia ai muscoli dell’avanbraccio e che aumenta quando compiano movimenti di estensione del polso e della mano.
Che cosa fare in caso di gomito del tennista
Sai che non amo particolarmente generalizzare e quindi come sempre sai che la prima cosa da fare è avere una diagnosi fatta da un ortopedico che ci confermi l’epicondilite.
Poi verificare tutte le cause e le predisposizioni personali: nessun caso è uguale in tutto e per tutto ad un altro.
Possiamo però vedere alcune fasi di terapia attraverso le quali normalmente si passa.
- Nella prima fase di dolore acuto, dovrai interrompere l’attività sportiva o lavorativa e metterti a riposo. Ti consiglierò sicuramente di fare degli impacchi di ghiaccio ed è probabile che il tuo medico assocerà a questo una terapia farmacologica antinfiammatoria ed antidolorifica
- Passati 8/10 giorni, possiamo iniziare con un trattamento fisioterapico con l’ausilio di macchinari come il laser, ultrasuoni o la tecar che ci aiutano a diminuire l’infiammazione
- Dopo aver verificato la completa cessazione del dolore sia a riposo che nello svolgimento delle attività che ci hanno causato il gomito del tennista, possiamo riprendere gradualmente con la nostra attività. Sia che si tratti di situazione sportiva sia quella sportiva, dovremmo attuare una sorta di rieducazione e ricondizionamento atletico: lavoreremo sulla forza e sull’allungamento dei tendini e dei muscoli.
Quest’ultimo passaggio è davvero molto molto importante: dobbiamo sempre curarci di evitare le recidive!
Teoricamente, penso di averti dato tutte le informazioni del caso. Se così non fosse non esitare a scrivermi. Sulla pratica, scenderemo in settimana: ti mostrerò un trattamento per risolvere il problema abbinando degli esercizi di rieducazione.

